lunedì 23 giugno 2014

Rogozin mette in dubbio la versione ufficiale dell’11 settembre




Di Michele Franceschelli il 23 giugno 2014

Il vice Primo Ministro russo Dmitry Rogozin, che nel governo di Mosca sovrintende alla difesa e all’industria aerospaziale e aeronautica, ha ieri messo in dubbio, rilanciando le sue perplessità su Twitter e Facebook, la versione ufficiale fornita dal governo statunitense sui fatti accaduti l’11 settembre, in particolare sull’esplosione avvenuta al Pentagono, che fu formalmente attribuita allo schianto di un areo.
Rogozin si chiede retoricamente: “Potete inviarmi qualche immagine di uno degli aerei dirottati l’11 settembre e che si sono schiantati sul Pentagono? C’erano centinaia di telecamere là. Mandatemi almeno un’immagine, per favore!”. Per poi aggiungere: “Siamo pronti ad aiutare gli americani con la nostra esperienza, se c’è un oggetto di ricerca”.
L’11 settembre fu un’immane tragedia che ebbe delle ripercussioni mondiali, fu una “nuova Pearl Harbour” che servì da pretesto agli USA e ai neocons per lanciare la loro Global War on Terror (si veda in proposito il documentario realizzato da Luogo Comune: Il Nuovo Secolo Americano).
Un’immane tragedia dalle ripercussioni globali la cui versione ufficiale ha sempre suscitato, non solo negli ambienti cosiddetti complottisti, dubbi e perplessità: quella di Rogozin, dettata probabilmente anche dalle fortissime tensioni in corso in Ucraina tra USA e Russia, è solo l’ultima e la più clamorosa in ordine di tempo.




Michele Franceschelli


Articolo originariamente pubblicato sul giornale on-line 'Stato e Potenza'